Redazione – Il direttore creativo di una prestigiosa azienda di moda internazionale si è guadagnato in campo diverse reazioni per aver inscenato una sfilata di moda in ambiente di sala operatoria ospedaliera. Un fatto che ha indignato anche Sasha Donatelli e non poco… ” personalmente non trovo nulla di creativo, originale, e spettacolare in questa tetra messa in scena – ha spiegato Sasha sul suo web site – vorrei intervistare l’organizzatore così giusto per capire cosa gli sia passato per il cervello. Ambientare una sfilata di moda, cioè quanto di più leggero e futile esista, in una sala operatoria, dove notoriamente’ la gente entra stesa sulla barella in camice con tanto di autorevole firma. Ma questo sedicente direttore creativo è mai stato in un ospedale? Ha mai avuto un parente, un amico gravemente malato? Non credo. Forse non mai incrociato gli sguardi persi dei parenti che aspettano nelle corsie la fine degli interventi, elemosinando notizie. Non sono gli stessi dei suoi ospiti che applaudono imbarazzati in prima fila. E non regge la storia di voler mettere in scena uno spaccato di vita reale, – tuona ancora Sasha – perché ai malati, quelli veri, non interessa nulla dei capi di abbigliamento seppur dotati di prestigioso cartellino. E non torna utile far vedere al mondo la scenografia edulcorata di un posto, dove la gente a volte purtroppo crepa, per davvero. E se proprio si pensa di aver fatto una cosa saggia, – conclude Sasha – per ‘sensibilizzare’ l’opinione pubblica, allora si dovrebbe far devolvere tutto l’incasso della sfilata a favore della ricerca. Allora questa scivolata, forse, potrà anche essere perdonata.
[wl_chord]