Interrogarsi sull’amore è d’obbligo in un giorno come questo. Il 14 febbraio si celebra dunque la festa degli innamorati. Una occasione per le donne di ricevere regali e qualche attenzione in più. Ma nell’era del terzo millennio avanzato, ci chiediamo poi se questo “amore” esista davvero ancora. E si perchè tutto nasce dall’innamoramento tipico dell’età adolescenziale, destinato poi ad affievolirsi inesorabilmente con il passare degli anni. Esiste una differenza sostanziale tra l’amore ed il voler bene. Ci si può voler bene tantissimo e non essere più innamorati, come si può essere innamorati ma senza voler un bene eccessivo. L’innamoramento dunque è una fase transitoria, in cui due persone inizialmente trovano una sintonia che li travolge. Ma la famiglia tipo del “Mulino Bianco” poi non esiste, e con lo stabilizzarsi della vita, con le varie problematiche ed altri effetti intercorrenti, l’amore è ciò che per primo ne fa le spese. E poi ci chiediamo sul perchè sia collegata questa festa ad un Santo, Valentino . La tradizione di San Valentino quale protettore degli innamorati risale all’epoca romana, nel 496 d.C., quando l’allora Pontefice Gelasio I volle porre fine ai lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco. Questi riti si celebravano il 15 febbraio e prevedevano festeggiamenti sfrenati ed erano apertamente in contrasto con la morale e l’idea di amore dei cristiani. In particolare il clou della festa si aveva quando le matrone romane si offrivano, spontaneamente e per strada, alle frustate di un gruppo di giovani nudi, devoti al selvatico Fauno Luperco. Anche le donne in dolce attesa si sottoponevano volentieri al rituale, convinte che avrebbe fatto bene alla nascita del pargolo. In fondo, ad alleviare il dolore bastava lo spettacolo offerto dai corpi di quei baldi giovani, che si facevano strada completamente nudi o, al massimo, con un gonnellino di pelle stretto intorno ai fianchi. Per “battezzare” la festa dell’amore, il Papa Gelasio I decise di spostarla al giorno precedente – dedicato a San Valentino – facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati.