La mattinata di follia a Macerata di ieri dove un uomo (poi fermato dalla Polizia) ha sparato a diverse persone (tutte straniere) spostandosi a bordo della sua auto in diverse zone della città è sicuramente un campanello d’allarme. Macerata, dunque ha vissuto ore di panico. I primi spari sono iniziati poco dopo le 11 in via dei Velini. Il sindaco Romano Carancini, attraverso i profili Twitter e Facebook del Comune e personali, ha invitato i cittadini a restare in casa, spiegando che c’era in giro un uomo armato che stava sparando. Stessa cosa ha fatto la Polizia.
Una situazione di coprifuoco e di tensione generale scaturita poi nell’arresto di questo ragazzo autore del gesto che preferiamo nemmeno nominare. Una vicenda amara, che il giorno dopo porta con sè tutta una serie di contraddizioni e di riflessioni italiane con il rischio concreto della gente comune, dei passanti che vivono il quotidiano.Vite messe a repentaglio dall’esasperazione, dall’esaltazione o da cosa? Poi esce il collegamento con la ragazza fatta a pezzi e messa in valigia. Sicuramente questo atto criminoso così trucido ha scosso molte coscienze ed acceso micce disinnescate probabilmente in chi reprime l’ingresso degli immigrati in Italia. Ma il terrore, l’orrore sta correndo sul filo di una nazione proiettata alle nuove elezioni e mentre in strada si spara e fanno a pezzi la gente, finti lacchè della nuova generazione proseguono indisturbati per la corsa alle loro bugie del terzo millennio avanzato. Ai posteri le ardue sentenze