“A novembre 2017 la stima degli occupati torna a crescere (+0,3% rispetto a ottobre, pari a +65 mila). Il tasso di occupazione sale al 58,4% (+0,2 punti percentuali)”. Sono gli ultimi dati Istat sull’occupazione, che dimostrano una significativa risalita.
Gli occupati in Italia sono 23.183.000 con un aumento di 65 mila su ottobre e di 345 mila su novembre 2016.
Il tasso di disoccupazione scende all’11% dall’11,1% di ottobre, al livello più basso dopo settembre 2012. Il tasso di occupazione 15-64 anni sale al 58,4%. Calo record della disoccupazione giovanile, scesa da 34% a 32,7%, -1,3 punti rispetto a ottobre, ma -7,2 su novembre 2016.
Anche l’ufficio statistico europeo, Eurostat, conferma la diminuzione della disoccupazione nel nostro Paese, soprattutto di quella giovanile: a novembre è scesa da 34% a 32,7%, segnando il calo più forte di tutta l’Eurozona.
Nonostante la discesa, resta comunque la terza più alta d’Europa dopo Grecia (39,5% a settembre) e Spagna (37,9%). La più bassa si registra invece in Repubblica Ceca (5%) e Germania (6,6%).
“I dati Istat sul lavoro sono positivi. – dichiara il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani – Aumentano gli occupati (58,4%) e l’occupazione femminile, in particolare, tocca il livello più alto di sempre (49,2%)”.
Nel periodo settembre-novembre si registra una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,4%, +83 mila) che interessa donne e uomini e si concentra soprattutto tra gli over 50, in misura più lieve anche tra i 15-24enni, a fronte di un calo tra i 25-49enni. L’aumento – spiega l’Istat – è determinato esclusivamente dai dipendenti a termine, mentre calano i permanenti e rimangono stabili gli indipendenti.
Nel trimestre settembre-novembre, rispetto ai tre mesi precedenti, alla crescita degli occupati si accompagna il calo dei disoccupati (-1,4%, -40 mila) e degli inattivi (-0,3%, -43 mila).
Anche su base annua si conferma l’aumento degli occupati (+1,5%, +345 mila) che riguarda donne e uomini. La crescita si concentra tra i lavoratori dipendenti (+497 mila, di cui +450 mila a termine e +48 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-152 mila). In valori assoluti aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+396 mila) ma anche i 15-34enni (+110 mila), mentre calano i 35-49enni (-161 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-7,8%, -243 mila) sia gli inattivi (-1,3%, -173 mila).
L’Istat ha anche pubblicato i primi conti delle Amministrazioni pubbliche. Nel terzo trimestre del 2017 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al 2,1%, con un miglioramento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2016 (quando era stato del 2,4%).
Il saldo primario delle Amministrazioni Pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,2% (1,4% nel terzo trimestre del 2016).
Il saldo corrente è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,3% (0,6% nel terzo trimestre del 2016).