Editoriale dd.r. – Balza alle cronache nazionali ed estere una affascinante storia che lega gli Stati Uniti d’America, l’avvento delle telecomunicazioni radio con il prozio del noto Filippo Fordellone Presidente della segreteria Nazionale Medici e Pimos mutua sociale. Uno zio omonimo che ha avuto un ruolo importantissimo nella storia e nei traguardi che la scienza, ricerca e fede hanno compiuto.
Filippo Fordellone senior, (fratello del padre di Filippo jr., il N.H. Vincenzo), emigrò dalla terra d’Italia verso l’America alla fine della prima guerra mondiale. Subito si fece apprezzare per la sua particolare intraprendenza ed in pochissimo tempo diede vita nei famosi anni trenta ad un programma radiofonico quotidiano. L’obiettivo di Fordellone senior era trasmettere attraverso quello strumento così affascinante della comunicazione di quel tempo, un collegamento con la Patria che tanti italiani erano stati costretti a lasciare. Parliamo di anni difficili, in cui teste pensanti e potenzialità cercavano di trovare la strada in una Italia a senso unico, e priva all’epoca di opportunità. Il contesto nazionale, lacerato dagli eventi bellici era dunque stretto per chi aveva energie e tanto da esprimere. La scelta di Filippo Fordellone sr. fu subito premiata dagli americani che lo accolsero con entusiasmo nella socialità, appoggiando la Radio di San Francisco con “Italian program”, il programma più ascoltato e riferimento per gli italiani che in questo modo mantenevano vivo un contatto con la Patria ascoltando notizie, brani e approfondimenti attraverso la radio. Con questo mezzo Fordellone diventò sempre più famoso in America ed in Italia venne considerato con un paladino di riferimento per tutti i connazionali emigrati. Entrò subito in contatto e collaborazione con un altro italiano tal Nereo Francesconi che gestiva la radio KwKw a Los Angeles. Questi due italiani in poco tempo diventarono dei simboli di innovazione e senso di appartenenza alla patria.
E fu proprio una tale Luisa De Martini, italiana emigrata negli States che nel 48 approdo’ a San Giovanni Rotondo attratta dalla notorietà di Padre Pio. I lavori di costruzione della Casa Sollievo della Sofferenza erano appena iniziati, e Luisa De Martini, rientrò in America con la compiuta idea di dover/poter sostenere in qualche modo la causa di Padre Pio. Cercò di sensibilizzare l’America verso questo Padre, cercava di trovare fondi per l’Ospedale ma il suo modo di fare piuttosto restio ad apparire, non consentiva di raggiungere particolari risultati. Non si diede per vinta la De Martini che ebbe a contattare Fordellone e Francesconi. I due autorevoli italiani capirono subito le richieste della De Martini e misero a disposizione i loro strumenti per fare da “cassa di risonanza evangelica” da San Giovanni Rotondo e fino in America. Le notizie della Casa sollievo della sofferenza, l’umiltà e la giovalità del Padre con le stimmate, si propagarono attraverso le notizie radio di Fordellone a San Francisco e di Francesconi a Los Angeles, ed in breve tempo furono a loro volta riprese da altre emittenti. Gli americani sin da subito iniziarono ad interessarsi ed a commuoversi di fronte a questo Padre e della sua azione pastorale e spirituale. Ora dunque Fordellone, oltre a mantenere viva la presenza italiana, aveva anche un compito in più che fu onorato in tutte le sue forme, quello di contribuire alla conoscenza ed evangelizzazione del Padre che poi sarà destinato a diventare Santo.
Sia Francesconi che Fordellone iniziarono a rilanciare sulle loro emittenti le notizie della Radio italiana (Rai, che sta per Radio Audizioni Italiane). Ma per onore del vero va evidenziato che il primo tentativo di Fordellone fallì. Passò una notte insonne con un collaboratore armeggiando con un’apparecchio radio oceanico, nel vano tentativo di captare il segnare di «Sorella Radio».Tuttavia le difficoltà tecniche e le avverse condizioni atmosferiche, cause dell’insuccesso, non fiaccarono la sua caparbietà. Ottenuta copia del programma «Sorella Radio» direttamente da Roma, Fordellone lo mandò in onda in tutte le case della California del Sud l’11 ottobre 1953, preannunciando l’evento con avvisi pubblicati sui giornali della Costa del Pacifico. Alla fine, esortò i radioascoltatori «a non lasciar cadere nel vuoto la bellezza spirituale di tale programma». E, mentre parlava della Casa Sollievo della Sofferenza e della Statua di San Francesco, il telefono cominciò a squillare con le offerte.
Poi spedì una copia della registrazione a Francesconi e questi la trasmise dalle stazioni di Radio KLOK di San Josè e di Radio KRE di San Francisco il 25 e il 27 ottobre 1953, donando agli italiani della California del Nord «l’occasione e la soddisfazione di un raro godimento spirituale a cui da tempo non erano più abituati».
Molti automobilisti con la radio accesa si fermarono ai bordi delle strade e l’ascoltarono “in religioso silenzio”, per non perdere nemmeno una parola. A San Giovanni Rotondo la rivista La Casa Sollievo della Sofferenza salutò con vera soddisfazione questo ponte sublime di dolce armonia che si era venuto a creare tra l’America e il paesino garganico. Arrivarono anche ventiquattro fogli zeppi di nomi di persone che avevano offerto una «stellina» al letto dell’ospedale intestato a «Maria Giuseppa», la cara mamma di Padre Pio, deceduta il 3 gennaio 1929. La California vinse così la competizione per la copertura del primo letto di «stelline», anticipando grandi città italiane come Roma o Milano sebbene vicine al traguardo.
Una storia che testimonia l’intraprendenza al servizio sociale, della fede che con la caparbietà è stata trasmessa in America. Oggi con gli strumenti web di cui disponiamo ci sembra praticamente tutto più semplice, ma la storia di Fordellone rimanda ad epoche lontane, in cui tutto era difficile anche quello che per noi oggi è un semplice viaggio.
L’azione di Fordellone senior, è stata dunque una base fondante della devozione verso il Padre poi diventato Santo, una evangelizzazione a distanza utilizzando a fin di bene ciò che era stato creato per gli italiani, è servito alla fede degli americani. E questo editoriale è un giusto tributo alla storia, alla fede, al coraggio di un uomo che ha lasciato negli annali una eredità molto più concreta dei beni materiali, quella di una coscienza e di una vita spesa per il bene dei suoi connazionali e della consolazione attraverso la fede. Anche il sommo Pontefice Paolo VI chiese espressamente di incontrare Filippo Fordellone ed in quell’incontro ebbe a ringraziarlo per l’opera di fede svolta con la sua innovazione radiofonica in America.
Apprezzamenti per questa narrazione storica giungano al pronipote dott. Filippo Fordellone il quale sulle orme del suo avo, porta avanti la sanità sociale, cure accessibili per tutti, cercando di dare risposte concrete per i meno abbienti. Potremmo dire a conclusione che buon sangue non mente.
(Ad Maiorem Dei Gloriam MMXVII – Daniele Imperiale)
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Filippo Fordellone senior; testimone in America dell’italianità e della fede in Padre Pio
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