Cambiare la scuola per cambiare il Paese”. Sono scesi in piazza in settanta città italiane gli studenti medi per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro, misura contenuta ne ‘La Buona scuola’. Vogliamo che torni al centro delle politiche di questo Governo. Una scuola che non è quello che dovrebbe essere: manca il diritto allo studio, manca una discussione sull’edilizia scolastica e manca un’idea complessiva di cosa deve essere l’alternanza scuola-lavoro e quindi i criteri minimi affinché questa non sia sfruttamento. Noi sappiamo qual è la scuola che serve a questo Paese e quindi vogliamo essere ascoltati”. Lo spiega, all’agenzia Dire, Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti medi durante lo ‘sciopero dell’alternanza’ che a Roma sta portando centinaia di studenti in corteo da Piramide al Miur. Non solo bandiere e striscioni per i ragazzi in ‘Sciopero dell’alternanza’, ma anche vere e proprie tute da lavoro. A indossarle nel corteo di Roma che porterà i manifestanti da Piramide a viale Trastevere sotto la sede del ministero dell’Istruzione, i rappresentanti dell’Unione degli studenti. “Come Uds- ha detto all’agenzia Dire la coordinatrice Francesca Picci- siamo in 70 piazze contro lo sfruttamento. Vogliamo lo statuto dei diritti degli studenti e un codice etico per le aziende.” Ieri dunque è stato il giorno del riscatto: gli studenti in piazza per i propri diritti”.