Si è tenuto a Pieve Torina, presso il parco Rodari, il convegno “Terremoto un anno dopo” organizzato dalle associazioni “Adesso Marche” e “Cittadini in cammino”.
Uno degli aspetti positivi è il finanziamento della ricostruzione delle seconde case perché costituiscono una spinta per il turismo, l’economia e un rafforzamento delle radici per i pievetorinesi che sono dovuti emigrare per motivi di lavoro. L’aspetto negativo è il lato economico perché le partite IVA hanno dovuto aspettare molto tempo per avere i 5000 euro mentre gli artigiani hanno i loro laboratori ancora inagibili. Secondo il Sindaco di Pieve Torina occorre rivedere la perimetrazione del cratere perché i paesi che vi sono inclusi non hanno le stesse problematiche e non sono tutti sullo stesso piano, inoltre bisogna evitare lo spopolamento.
Il presidente del Consiglio Regionale Marche Antonio Mastrovincenzo ha parlato di una raccolta fondi di un milione di euro destinata ai comuni di Visso, Ussita e Castesantangelo sul Nera e questi tre comuni potranno decidere come utilizzare tali fondi secondo le loro necessità. Le risorse vanno ripartite secondo le necessità e stipulando un patto di sviluppo con le parti sociali e in tutto questo devono essere coinvolte anche le università delle Marche.
Il dott. Gabriele Maolo di “Cittadini in cammino” ha coordinato i lavori delle tavole rotonde dedicate alla ricostruzione del territorio e al rilancio dell’economia dopo il sisma.
Nella tavola rotonda dedicata alla ricostruzione del territorio sono intervenuti l’ing. Paulini presidente dell’Ordine degli ingegneri di Macerata, l’Urbanista Rossini, Gianni Niccolò di Confindustria Marche costruttori edili, Gianni Corvatta ex direttore generale Arpam, Osvaldo Messi sindaco di Appignano e Mauro Falcucci sindaco di Castelsantangelo sul Nera. I componenti di questa tavola rotonda hanno sostenuto che è molto importante dare risalto ai tecnici nella fase nella ricostruzione e che devono essere riconosciuti come soggetti che valutano i danni, soprattutto quando si tratta di professionisti del posto. L’acquisto di immobili invenduti o delle casette SAE dipende dalle esigenze dei comuni danneggiati perché non tutti sono sullo stesso piano riguardo le loro problematiche.
La seconda tavola rotonda dedicata al rilancio dell’economia sono intervenuti Pietro Marcolini presidente ISTAO, Flavio Corradini già rettore dell’Universita degli Studi di Camerino, Giorgio Cippitelli direttore di Confartigianato Marche, Giorgio Ligliani presidente CNA della provincia di Macerata, Marco Ferracuti segretario regionale CISL Marche, Massimiliano Polacco direttore Confcommercio Marche e Giordano Nasini direttore Coldiretti Macerata. I componenti della tavola rotonda dedicata all’economia hanno ribadito che per rilanciare economicamente i territori colpiti dal terremoto occorre prima di tutto che le comunità ritornino a vivere nei propri paesi di origine. Occorre un impianto normativo adeguato, agire quando serve con delle procedure straordinarie al posto di quelle ordinarie, investire sulle nuove tecnologie e soprattutto coinvolgere le professionalità del posto. È molto importante avere un atteggiamento positivo ma soprattutto occorre responsabilità, chi sbaglia deve pagare mentre chi lavora bene è giusto che vada avanti. Il troppo accentramento e la troppa burocrazia impediscono lo sviluppo dei territori colpiti dal terremoto.
Ha chiuso i lavori, l’organizzatore dell’incontro il senatore Mario Morgoni secondo il quale “Per rilanciare economicamente i territori colpiti dal terremoto occorre prima di tutto che le comunità ritornino a vivere nei propri paesi di origine. Occorre un impianto normativo adeguato, agire quando serve con delle procedure straordinarie al posto di quelle ordinarie, investire sulle nuove tecnologie e soprattutto coinvolgere le professionalità del posto. Il troppo accentramento e la troppa burocrazia impediscono lo sviluppo dei territori colpiti dal terremoto. La politica sia in grado di essere interlocutrice adeguata sulle problematiche che interessano il nostro territorio perché’ ci sia più ampia capacità’ decisionale”. Secondo Morgoni, servono “Sedi di confronto che permettono di intercettare aree adeguate e le Procedure burocratiche vanno allineante ad esigenze di tempistica altrimenti c’è’ una forte incongruenza”. Dunque ha sottolineato il senatore marchigiano “Non possiamo pensare ad un indirizzò delle risorse solo per tamponare le falle dell’ordinario ma come utilizzare le risorse in un futuro del territorio e utilizzarle dunque dentro una progettualità’ vera e forte con una visione sicuramente più’ ampia e di farle scaturire anche con ausilio di strumenti e realtà’ sul territorio come l’università’. Bisogna partire dal territorio – ha concluso – e dalle imprese del territorio per dare uno slancio economico che vada di pari passo con la ricostruzione