Il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Gad Lerner ha appena annunciato il suo addio al PD, attraverso un lungo articolo sulla rivista “Nigrizia”, denunciando un vero e proprio disarmo culturale sui diritti umani e caricature grossolane della complessa realtà africana con cui siamo chiamati a misurarci, il tutto contraddistinto da una impressionante subalternità psicologica alle dicerie sparse dalla destra.
Dice di essere consapevole delle diverse opinioni di pensiero che sono presenti all’interno di un grande e plurale partito, inoltre che nel Partito Democratico ci sono ancora molti militanti attaccati agli ideali di sinistra e che non è mai stato favorevole alla scissione, ma in seguito alla riforma istituzionale e il jobs act, per rispetto dei suoi valori, a malincuore è costretto a lasciare il partito di cui è militante fin dalla nascita.
“L’involuzione della politica del Pd sui diritti umani e di cittadinanza costituisce per me un ostacolo non più sormontabile”, dice Gad, sottolineando ancora una volta il fatto che per convenienza il PD ha messo da parte i suoi valori fondativi.
Tuttavia la decisione l’ha maturata anche dopo la campagna di denigrazione mossa contro le ong impegnate nei salvataggi in mare e le accuse di complicità con gli scafisti sollevate da esponenti del governo per sottometterle a vincoli non contemplati dal diritto internazionale, né dai codici di navigazione.
Conclude dicendo di non aver mandato giù nemmeno la sospensione dell’operazione Mare Nostrum, con la motivazione che aveva costi troppo elevati e con limitazione del raggio d’azione della nostra Marina Militare; la mancata cancellazione del reato di immigrazione clandestina; la sottrazione del diritto dei richiedenti asilo a ricorrere in appello contro un giudizio sfavorevole; la promessa non mantenuta sullo ius soli.