“Mi dispiace Paolo ma non posso mettere ragazzi di colore in sala. Qui in Romagna la gente è molto indietro con la mentalità. Scusami ma non posso farti venire giù. Ciao”. Così, dopo aver concordato l’assunzione di un giovane di Milano, un albergatore di Cervia lo ha respinto. E ora la Filcams-Cgil di Ravenna, parlando di “una gravissima discriminazione razziale che si è verificata a Cervia in piena stagione turistica“, ha deciso di dare via a un’azione legale. La vittima, racconta il sindacato, è un giovane, residente a Milano, che si è visto rifiutare un’assunzione, già concordata, a causa del colore della pelle. Il fatto risale al 18 giugno scorso quando il lavoratore, dopo avere inviato via e-mail la copia della carta di identità necessaria a perfezionare il contratto di assunzione per il quale c’era già un accordo, riceve l’sms di diniego del datore di lavoro, prosegue la Filcams-Cgil. Si tratta di “parole della vergogna che Paolo, il giovane lavoratore, si è visto recapitare dopo che ormai era tutto deciso per l’assunzione. Paolo aveva risposto da Milano a un annuncio per lavorare nella stagione giugno-settembre 2017 in un Hotel di Cervia località balneare in provincia di Ravenna. Non si sarebbe trattato del primo impiego, il giovane infatti vanta una certa esperienza nel settore e aveva già lavorato, nella passata stagione turistica, nella riviera romagnola“. Per la Cgil è evidente che si tratti di “un caso di discriminazione razziale in cui a un danno patrimoniale per avere perso la stagione lavorativa si somma l’umiliazione e la profonda ingiustizia di cui si è vittima. Nessuno può essere discriminato in base al colore della pelle”. Ecco perché il sindacato “adotterà tutti gli strumenti necessari per tutelare il lavoratore che ha avuto la determinazione di denunciare il sopruso subito e ora si affida alla legge italiana, per vedersi riconosciuti i diritti fondamentali per la difesa dei quali la Cgil è da sempre in campo”. Dalla sua pagina Facebook, intanto, il deputato ravennate di Sinistra italiana Giovanni Paglia, riportando le parole scritte in quel sms commenta: “L’albergatore in questione forse non si sente razzista, ma lo è. Ora è necessario che tutta la mia terra, a partire dalle istituzioni e dalle associazioni di categoria, gli faccia capire che atti come questo non sono tollerabili e tollerati”. (direit)