Confindustria, in base ai dati Istat, corregge il valore del nostro Prodotto interno lordo nel 2017, rivedendo al rialzo le stime del Pil. Si indica quindi una crescita del +1,3%, rispetto alla precedente stima a +0,8%.
Secondo le nuove previsioni del Centro studi di Confindustria, va meglio anche il Pil del 2018, al +1,1% (dal +1,0%).
Altro dato rilevante fornito è che in Italia manca lavoro a 7,7 milioni di persone.
Gli ultimi dati Istat rilevano anche il tasso di inflazione a giugno 2017, che frena all’1,2%, toccando il livello più basso a partire da gennaio. L’indice dei prezzi al consumo su base mensile cala dello 0,1%.
Inoltre l’Istat rende noti anche i prezzi del cosiddetto carrello della spesa con i beni alimentari, per la cura della casa e della persona calano dello 0,7% su base mensile a giugno e aumentano dello 0,7% su base annua, in frenata dal +1,6% di maggio
Con l’arrivo dell’estate salgono i prezzi dei trasporti. I dati provvisori Istat mostrano, a giugno, per il trasporto aereo passeggeri rincari del 10,5% rispetto a maggio e del 22,7% su base annua. Gli aumenti colpiscono anche il trasporto marittimo (+1,1% sul mese, +36,3% sull’anno), mentre per i treni si registra un calo congiunturale (-2,1%) e un rincaro tendenziale del 9,3% rispetto a giugno 2016.
L’ulteriore rallentamento dell’inflazione “si deve esclusivamente alle componenti merceologiche i cui prezzi presentano maggiore volatilità e, in particolare, agli alimentari non lavorati e agli energetici non regolamentati, che decelerano rispetto al mese precedente”, spiega l’Istat.
L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di due decimi di punto percentuale (+0,9% da +0,7% di maggio), mentre quella al netto dei soli beni energetici si attesta allo 0,9% (da +1% del mese precedente).
L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.
La lieve diminuzione su base mensile dell’indice generale è dovuta principalmente ai ribassi dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (-2%), in particolare di frutta e verdura, e degli energetici non regolamentati (-1,5%).
Nel contempo la fiducia di consumatori e imprese è in recupero a giugno, dopo il calo di maggio. L’indice Istat del clima di fiducia dei consumatori aumenta di un punto percentuale passando da 105,4 a 106,4 e anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese (Iesi) sale da 106,2 a 106,4. Per trovare un incremento migliore bisogna tornare ad aprile 2008, prima della crisi. I progressi più marcati riguardano il clima economico e il clima futuro.
con questo ritmo di crescita del Pil – rileva sempre Confindustria – per tornare ai livelli pre-crisi occorrerà attendere il 2023.
Intanto i consumi sono tornati ai livelli del 2011 mentre sul fronte occupazione il recupero sembra più a portata di mano: nel rapporto viene evidenziato che “alla fine del biennio previsivo gli occupati torneranno sopra il livello pre-crisi (+100mila rispetto al picco della primavera 2008, +0,5%). Avevano toccato il minimo in autunno 2013 (-1 milione di unità)”.
Anche Standard&Poor’s rivede al rialzo le stime di crescita dell’Italia per il 2017. Dalla precedente previsione di +0,9% l’agenzia, nell’analisi Global Ratings sull’Eurozona, fissa ora la crescita del Pil a +1,2%.
Anche Standard&Poor’s rivede al rialzo le stime di crescita dell’Italia per il 2017. Dalla precedente previsione di +0,9% l’agenzia, nell’analisi Global Ratings sull’Eurozona, fissa ora la crescita del Pil a +1,2%.