ROMA, 20 MAGGIO – “Ricostruire o demolire le costruzioni non rispondenti ai requisiti minimi di sicurezza e rispetto ambientale imposti dalla Unione Europea e dalle regole del ‘costruire bene’, costruite negli anni 40/50/60 qualora fossero ritenute insicure, insalubri, invase dal gas Radon e termo-acusticamente inefficienti, premiando fiscalmente e contributivamente i cittadini virtuosi che costruiscano esclusivamente con materiali ecologici antisismici provenienti dalla natura, legno, lana di roccia, gesso massellato, acciaio armonico, riciclabili e riutilizzabili alla fine del ciclo di vita proprio come fatto in Friuli dopo il terremoto del 1976”. E’ quanto chiede il Comitato Nazionale Ricostruzione Ecologica attraverso il suo presidente, Claudio Del Medico Fasano, dopo un incontro con la portavoce degli sfollati di Visso ed Ussita ospitati in una struttura di Porto Potenza Picena, Maria Teresa Nori con una rappresentanza di cittadini. Fasano, che e’ un esperto di tecnologie antisismiche evolute, ha spiegato che il CNRE e’ nato subito dopo il sisma del 24 agosto scorso e raccoglie cittadini terremotati che chiedono di rimanere nei loro luoghi di vita ricostruendo con tecnologia diversa dal cemento armato o i mattoni industrializzati. Il Cnre chiede di concedere particolari agevolazioni fiscali (riduzione dell’aliquota Iva) agli Enti, ai costruttori o investitori immobiliari “edificanti le costruzioni indicate dal CCIE (Consorzio Casa Italia Ecologica) brevettate antisismiche/ anti Radon, più un contributo sociale a favore delle categorie di cittadini meno abbienti, costrette a utilizzare appartamenti in affitto, che accettino il trasferimento in alloggi costruiti dal CCIE”. Il Comitato chiede, infine, che venga effettuato il monitoraggio delle strutture degli edifici con valutazione della resistenza al terremoto con relativo grado di sicurezza.