Diecimila opere per 29 miliardi di investimenti. E’ quanto prevede il Piano nazionale sul dissesto idrogeologico che è stato presentato a Palazzo Chigi. Si intende mettere così in sicurezza il nostro Paese nel giro di 15-20 anni. L’obiettivo del governo è spendere intorno ai 2 miliardi all’anno.
La pubblicazione ha il titolo ”Italiasicura. Il piano nazionale di opere e interventi e il piano finanziario per la riduzione del rischio idrogeologico” è una mappa dei primi risultati raggiunti grazie al lavoro della Struttura di missione per il contrasto al dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture.
Italiasicura ha raccolto da Regioni, Autorità di bacino e Protezioni civili regionali gli interventi ritenuti prioritari. Di questi, il 90% non hanno ancora una progettazione esecutiva. Su 10.400 inseriti nel piano, solo 1.300 hanno i cantieri già aperti.
E’ un percorso pensato nella massima trasparenza e partecipazione, di cui fa parte il sito georeferenziato che garantisce a chiunque la possibilità di poter verificare gli stati di avanzamento dei cantieri, e una costante comunicazione ai cittadini attraverso gli account dei principali social network proprio per mostrare l’avanzamento dei lavori e i risultati ottenuti quotidianamente.
Dei 29 miliardi di euro ritenuti necessari per realizzare le opere, 13 sono già disponibili: 3 stanziati dalle Regioni, 10 dallo Stato, recuperando anche fondi non utilizzati. Presso il Ministero dell’Ambiente è stato istituito un fondo da 100 milioni, da dove gli enti locali potranno attingere per le opere.
Il lavoro parte dal 2014, ed è stato condiviso con la Presidenza del Consiglio, il ministero dell’Ambiente, il Dipartimento della Protezione civile e diverse importanti istituzioni e agenzie come le commissioni parlamentari, l’Agenzia di coesione territoriale, l’Autorità idrica nazionale, le Regioni, i Comuni, i Consorzi di Bonifica, istituzioni scientifiche come Ispra, Cnr e Istat, università, la rete delle professioni e in particolare geologi e ingegneri.
Maria Elena Boschi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, afferma in conferenza stampa a palazzo Chigi, che è “importante concentrarci sul tema per cui siamo qui oggi, che riguarda tanti cittadini italiani ed è importante per la tutela del paesaggio e dell’ambiente, dei nostri borghi e che deve vedere i cittadini al primo posto”.
Il libro che presentiamo dà atto del lavoro che “è stato fatto in questi tre anni da Italiasicura – aggiunge Boschi – un lavoro svolto dall’unità di missione istituita dal governo Renzi e confermata dal governo Gentiloni e che ha operato con risultati importanti”. Tutto ciò “è stata fatto con la disponibilità di risorse importanti, 8,9 miliardi, e anche da questo punto di vista è importante ricordare che oltre 2 miliardi e 200 milioni sono stati recuperati da fondi non spesi da Regioni, Province de Comuni nella precedente programmazione 2000-2014, ai quali sono state aggiunte ulteriori risorse”.
Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sottolinea che “di dissesto idrogeologico ci piace occuparcene sempre, da subito abbiamo preso questo tema in modo serio, sapendo che il problema non era solo quello delle risorse”, perchè “spesso i soldi ci sono, ma manca la volontà e la capacità amministrativa per fare determinate cose”, dunque “il problema era anche nella governance”. “Non abbiamo risolto il problema idrogeologico in Italia, – afferma Galletti – ma abbiamo iniziato un percorso lunghissimo che ha davanti a se’ un orizzonte di 20 anni per fare tutto ciò di cui il Paese ha bisogno. Alcune opere hanno bisogno di tempi lunghi”.
Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sottolinea che “di dissesto idrogeologico ci piace occuparcene sempre, da subito abbiamo preso questo tema in modo serio, sapendo che il problema non era solo quello delle risorse”, perchè “spesso i soldi ci sono, ma manca la volontà e la capacità amministrativa per fare determinate cose”, dunque “il problema era anche nella governance”. “Non abbiamo risolto il problema idrogeologico in Italia, – afferma Galletti – ma abbiamo iniziato un percorso lunghissimo che ha davanti a se’ un orizzonte di 20 anni per fare tutto ciò di cui il Paese ha bisogno. Alcune opere hanno bisogno di tempi lunghi”.