Roma – Si è spento nella sua casa di Roma Gianni Boncompagni. Aveva 84 anni ed era nato ad Arezzo nel 1932. Una lunga vita dedicata allo spettacolo ed ebbe il carisma di apportare quell’innovazione nell’arte di questo mondo che ha caratterizzato la nostra nazione in tutto il Mondo. Talent di molti artisti è stato anche autore, regista e sceneggiatore. Negli anni 60-70 seppe rivoluzionare il linguaggio radiofonico con trasmissioni passate alla storia come “Bandiera gialla” e tante altre. Con Gianni Boncompagni se ne va una parte importante dello spettacolo italiano. La notizia della sua scomparsa è stata data oggi pomeriggio dalle figlie Claudia, Paola e Barbara.
Gianni Boncompagni (il cui vero nome era Giandomenico) nasce il 13 maggio 1932 ad Arezzo, da madre casalinga e padre militare. Trasferitosi in Svezia all’età di diciotto anni, per dieci anni in Scandinavia svolge diversi lavori, prima di diplomarsi all’Accademia di fotografia e grafica e di intraprendere la carriera di conduttore radiofonico (durante la quale, tra l’altro, ha modo di intervistare il sociologo Danilo Dolci, in una conversazione ricordata ancora oggi). Sposatosi con una donna aristocratica, dalla quale avrà tre figlie (tra cui Barbara, futura autrice televisiva), si separa poco dopo, ottenendo comunque la patria potestà delle piccole. E così Gianni fa ritorno in Italia, dove cresce le bimbe da ragazzo padre e dove, nel 1964, vince il concorso Rai per programmatore di musica leggera.Entrato nei ranghi della radiofonia del servizio pubblico, conosce Renzo Arbore, con il quale tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta dà vita a programmi culto come “Bandiera gialla” e “Alto gradimento”: trasmissioni che, oltre a realizzare un nuovo modo di intrattenere, essendo basate sull’improvvisazione, sulla creazione di nonsense e tormentoni e sull’imprevedibilità, contribuiscono alla diffusione della musica beat nel nostro Paese. Riposi in pace.
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