Editoriale di Antonio Gabrieli – Cos’è la tradizione? Per tradizione si intende la trasmissione e conservazione attraverso il tempo, per via orale o scritta, di un patrimonio di valori, modelli culturali, usi, costumi, memorie e notizie, appartenenti ad una comunità. Non a caso nel termine tradizione vi è insito un concetto di passaggio (trans – ire: andare attraverso) metaforico: un procedere costante, saldo e sicuro attraverso gli anni o i secoli. Una spiegazione così semplicistica, però, priverebbe questo agire di un elemento più profondo, che si radica nell’animo di chi vive, crede e partecipa a quel rito, evento o manifestazione (definitelo come volete) che si ripete. Per l’individuo che partecipa, tale momento acquisisce un valore più alto: tramite esso si tocca quel qualcosa di intangibile che ci riporta alla memoria i nostri avi, che idearono e costruirono quell’evento, rito o manifestazione, secondo un’idea, magari a noi sconosciuta, ma a loro chiara e precisa; in quel frangente, chi partecipa comprende di far parte di un’entità più vasta di lui, che affonda le radici in un passato non più lontano e nella quale, data la sua immutabile ripetitività, vi trova protezione e conforto dagli accadimenti imprevedibili della vita. A mio avviso, quindi, non si possono dimenticare o tralasciare le proprie tradizioni, ma anzi, è necessario combattere per loro, affinché esse vivano e si rafforzino. Esse sono la testimonianza delle nostre radici e senza radici anche la pianta più forte morirebbe.
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