Oggi 2 aprile si celebra l’International Fact-Checking Day, un giorno dedicato alla verifica dei fatti, per combattere le notizie false che circolano ovunque sul web ma anche sui social media. Il giorno non è stato scelto a caso in quanto segue per l’appunto il primo aprile, giornata dedicata agli scherzi e alle burle. Il fact-checking si propone come antidoto efficace alle fake news ossia le notizie false che vengono pubblicate soprattutto sui social e si diffondono come un virus, manipolando completamente la verità e creando talvolta seri problemi. Il proposito di voler dedicare una giornata alla lotta contro le notizie false nasce dalla volontà di arginare un fenomeno che nell’ultimo periodo è divenuto sempre più uno strumento in grado di orientare l’opinione pubblica e le scelte dei cittadini, anche quelle politiche. La quantità enorme di fake news infatti fa sì che, nel mare magnum di Internet, sia diventato quasi impossibile distinguere le bufale dalla verità. Le trappole e le bugie, si trovano un po’ ovunque: dalle petizioni online, alle catene di Sant’Antonio, passando per gli annunci trappola sino alle news costruite ad arte per promuovere prodotti o screditare qualcuno. L’International Fact-Checking Day ha quindi come scopo quello di rendere consapevoli gli utenti e consentire loro di scoprire come difendersi dalle notizie false. Nel mondo esistono già 115 progetti finalizzati a questo, distribuiti in 47 Paesi, con iniziative formative ed educative. Tutte le informazioni sull’iniziativa sono presenti sul sito dell’ente promotore, l’International Fact-Checking Network, che ha sede al Poynter Institute. La prestigiosa scuola di giornalismo in Florida ha deciso di mettere a disposizione per l’occasione una lezione sulle fake news in 10 lingue (italiano compreso) e un quiz. Sono presenti anche le 16 bufale più famose dell’ultimo periodo e un piccolo vademecum per imparare a scoprire le notizie false. La maggior parte circolano su Google e Facebook, due piattaforme spesso finite nel mirino, perché accusate di agevolare la diffusione delle fake news online. Di recente entrambe hanno lanciato progetti ed iniziative per arginare questo fenomeno e filtrare le notizie, consentendo anche agli utenti di segnalare quelle inventate. Di qui nasce l’esigenza di saper scegliere anche i portali di informazione. Spesso non si conosce infatti la differenza tra un normale portale web ed una testata giornalistica on line. Ed in questa giornata torna dunque di scena la deontologia professionale giornalistica, quella del saper informare in punta di penna anche su argomenti delicati, ma soprattutto deve essere rivalutato il ruolo del giornalista, il quale essendo iscritto ad un ordine professionale risponde in questa sede, ma anche in quella civile e penale di ciò che viene pubblicato e quindi reso noto. Il fondamento della professione giornalistica è quello dell’accertamento delle fonti, e quindi di verificare sempre con dovizia di particolari ciò che si pubblica sul web. Il ruolo del motore di ricerca non è quello di fornire la verità, ma solo quello di “captare” ciò che viene immesso sul web. Di qui l’esigenza di una nuova forma di comunicazione per obiettivi garantendone l’efficacia, la correttezza di ciò che si produce in termini di link indicizzati. Le notizie false, si abbinano anche ad un copiaincolla che caratterizza molti portali, ma i motori di ricerca sanno riconoscere l’originalità di contenuti prodotti, dando quindi pochissimo spazio a questa attività intrapresa da molti.
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