Partono i primi assegni di ricollocazione dei disoccupati previsti dal Jobs Act. Lo annuncia il presidente del Consiglio, Claudio Gentiloni, indicando come prima trance 30mila lettere che in pratica fanno partire questa fase sperimentale dell’assegno di ricollocazione.
Si tratta del dieci per cento di “quelle che saranno inviate a regime”. Entro l’estate arriveranno a “circa 300mila lavoratori”.
L’assegno di ricollocamento – spiega Gentiloni – “non si sostituisce a forme di sostegno al reddito ma è una specie di incentivo per il futuro che servirà ad un’impresa che darà un contratto di lavoro e ad avere, a seconda delle qualifiche, un assegno più o meno consistente”. Gentiloni quindi sottolinea “l’assenza di politiche consolidate, mature, omogenee sul territorio nazionale sappiamo bene che è stato in questi decenni un punto debole della nostra politica per il lavoro”. “Partiamo da un contesto nel quale l’Italia – aggiunge Gentiloni – deve avere politiche attive per il lavoro, che non lascino soli coloro che cercano lavoro o che restano senza lavoro ma li accompagnino, innanzitutto cercando di capire quali sono loro professionalità e capacità, e cercando di incrociarle con la domanda”. “Contemporaneamente – sottolinea Gentiloni – bisogna disporre di strumenti economici nel periodo in cui la ricollocazione del lavoratore deve avere luogo. Apparentemente una cosa semplice, ma molto complicata che deve essere fatta con la cura delle persone”. “Partiamo dalla realtà di un Paese – afferma Gentiloni- che pur avendo nel proprio codice genetico la consapevolezza dell’importanza del lavoro non ha modernizzato a sufficienza questo tipo di strumenti”. “E’ un Paese in cui talvolta, troppo spesso, chi cerca o chi rimane senza lavoro si trova un pò abbandonato. Questo di oggi – conclude Gentiloni – è una sorta di battesimo per l’Anpal, nata nell’ ambito del Jobs act, e finalmente operativa”.
La segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti. “le Regioni, alla luce degli esiti del referendum costituzionale, hanno mantenuto la competenza sulla strumentazione dell’organizzazione del mercato del lavoro” e aggiunge che “molte cose devono ancora essere definite anche in merito all’assegno di ricollocazione (profilazione, accreditamento, offerta congrua), scelte che devono essere prese con il consenso delle Regioni oltre che con il coinvolgimento dei sindacati”. I Voucher vanno verso l’abrogazione, passando per un periodo di transizione fino alla fine di quest’anno. Il periodo transitorio necessario per permettere di utilizzarli a chi li ha già acquistati. E la relatrice della proposta di legge, Patrizia Maestri (Pd), annuncia il voto in commissione per l’ abrogazione totale del tagliando lavoro.
La segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti. “le Regioni, alla luce degli esiti del referendum costituzionale, hanno mantenuto la competenza sulla strumentazione dell’organizzazione del mercato del lavoro” e aggiunge che “molte cose devono ancora essere definite anche in merito all’assegno di ricollocazione (profilazione, accreditamento, offerta congrua), scelte che devono essere prese con il consenso delle Regioni oltre che con il coinvolgimento dei sindacati”. I Voucher vanno verso l’abrogazione, passando per un periodo di transizione fino alla fine di quest’anno. Il periodo transitorio necessario per permettere di utilizzarli a chi li ha già acquistati. E la relatrice della proposta di legge, Patrizia Maestri (Pd), annuncia il voto in commissione per l’ abrogazione totale del tagliando lavoro.