Redazione. Proseguono senza sosta le ricerche dei dispersi che si trovano sommersi sotto la valanga di neve che nei giorni scorsi ha travolto l’Hotel Rigopiano situato nel territrorio di Farindola, in provincia di Pescara nel versante del Gransasso d’Italia. I soccorritori senza sosta con turni h24 sono impegnati nella disperata corsa a salvare le persone, sperando di trovare ancora qualcuno in vita. Nella notte, sono stati recuperati altre tre corpi senza vita, localizzati nella zona del bar. Sale intanto la tensione all’Ospedale di Pescara dove i parenti e familiari dei dispersi sono in attesa continuata sperando nell’arrivo dei loro cari in vita trasportati dall’autoambulanza. Ma purtroppo le ricerche sono difficili, reseancorpiù complesse dal trascorrere delle ore che causa un ulteriore indurimento del ghiaccio e del manto nevoso. Ora la Procura di Pescara ha aperto una inchiesta e spuntano fuori le prime irregolarità rilevate, la costruzione dell’Hotel secondo una prima ricostruzione sarebbe avvenuta in una zona di detriti di precedenti cedimenti delle montagne, e si indaga anche sulla filiera che avrebbe potuto e dovuto salvare le vite umane. La mail inviata dall’hotel alle autorità che non è stata letta dal Sindaco nella mattina della tragedia. “Un paese isolato – ha spiegato ieri sera a Porta a Porta il Sindaco di Farindola – non eravamo in condizioni di leggere le email in relazione all’emergenza che era in atto”. Bruno Vespa incalza l’amministratore che appare piuttosto confuso, rispetto a quanto accaduto. Ieri tre cuccioli di cane sono stati estratti vivi dalle macerie dell’hotel che è letteralmente sommerso dalla neve e dai detriti trasportati dalla valanga. I superstiti, intanto hanno dichiarato di aver sentito un enorme boato e poi il buio. Tutto è accaduto in un attimo. Una tragedia che non si dimenticherà, e alla quale sia aggiunge la psicosi generata dall’allarme della Commissione Grandi rischi relativamente alla possibilità di scosse di alta magnitudo nelle zone già colpite dal sisma, anche con un coinvolgimento della diga di Campotosto. Critiche alla comunicazione adottata dalla medesima commissione sono arrivate da più parti politiche, ed in particolare in Abruzzo la senatrice Stefania Pezzopane ha parlato di “vergogna nazionale”, presentando una interrogazione parlamentare.