Insulti alle donne sulla Rete
di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
Raffaele Sollecito, il miracolato del caso Meredith, assolto assieme ad Amanda Knox, si trova iscritto come membro attivo a due gruppi di Facebook che esortano l’odio fisico e verbale verso il genere femminile con barzellette dal macabro gusto, social nei quali ci sono uomini che si scambiano pareri su come ammazzare la ex e fare sparire il loro corpo. “Un vero stupro virtuale”, su segnalazione di Laura Baldrini, Presidente della Camera, sulla sua pagina di Facebook.
Raffaele Sollecito ne sa qualcosa, dieci anni fa, a Perugia, lui e la sua fidanzata Amanda Knox furono coinvolti nell’omicidio di Meredith Kercher, una studentessa inglese di 22 anni, accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, condannati a 25 e 26 anni di carcere dalla Corte di Assise di Perugia, per poi essere assolti in appello contro la sentenza di primo grado.
Il caso Sollecito è stato sollevato da Arianna Drago, una ragazza che ha trovato il coraggio di denunciare l’intolleranza, nei confronti delle donne, di questi gruppi chiusi che condividono foto per poi coprirli di commenti a scopo sessuale. Adesso, a causa del suo comportamento poco propenso a certi argomenti maschilisti, alla ragazza è stato bloccato l’uso del profilo.
Sollecito, dopo le tante polemiche innescate dal suo atteggiamento sessiste, e il suo consiglio di come confondere le tracce di un delitto ben collaudato, si difende spiegando che si tratta di “gruppi goliardici, al limite della demenza, ma non violenti”.
Spesso, su queste piattaforme, l’uomo può permettersi di umiliare la donna ma non viene censurato, perché questi gruppi non hanno legami con il femminicidio. Parole di Raffaele Sollecito.