In Italia ci sono meno persone radicalizzate e meno foreign fighters rispetto ad altri paesi dell’Occidente. Lo ha spiegato il premier Paolo Gentiloni in una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine dell’incontro con la commissione di studio sul fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista.”C’è una specificità nel nostro paese – ha detto Gentiloni – per certi versi più rassicurante in termini di dimensioni numeriche per via anche del periodo da quando sono cominciati alcuni flussi, alcuni percorsi di radicalizzazione: il fatto di avere un numero minore di persone radicalizzate o di foreign fighters non deve indurci a sottovalutare il fenomeno. Resta la necessità di capirlo”. Con questi concetti probabilmente il premier intende rassicurare il popolo italiano sui rischi del terrorismo, ma certo è che il livello di attenzione resta sempre molto alto.