Gigante del pop
di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
Solo chi era già nato negli anni ’80 può capire l’importante scomparsa di George Michael, morto a 53 per un arresto cardiaco. Michael ha venduto più di 100 milioni di dischi in quasi 40 anni di carriera, un successo arrivato con il duo pop Wham, fondato con il socio Andrew Ridgeley, cantando e suonando una musica quasi da fotoromanzo dallo stile melodico, leader di tante ragazzine che si affacciavano nei favolosi anni del decennio ottanta della musica pop, condividendo il podio britannico insieme ai Duran Duran e gli Spandau Ballet. “Careless Whisper” e “Last Christmas”, sono due successi memorabili entrati nella tradizione della musica da piano bar e delle festività natalizie.
George Michael nel 1986 inizia l’avventura da solista, voleva scrollarsi di dosso gli anni del suo esordio musicale, ottenendo un notevole successo con l’album del 1990, “Listen without prejudice vol.1”, oltre a duettare con alcuni suoi colleghi della musica leggendaria americana, come Aretha Franklin.
Di lui si dice che era un animale da palcoscenico, amava esibirsi, amava il calore del suo pubblico, senza si sentiva un uomo nudo.
I suoi ultimi lavori furono criticati dai suoi tanti sostenitori, considerati fuori moda, lontani dallo stile con cui si era fatto conoscere dal suo pubblico. “Il pop è roba da giovani, non una gara di resistenza.” Parole di un artista e di un uomo che ha sempre vissuto la vita a modo suo, dove gli eccessi non sono mai mancati. Nel 1997 fu arrestato perché sorpreso nei bagni pubblici in atti osceni con un poliziotto. Fino a quel momento la sua omosessualità doveva rimanere nascosta, perché il suo ruolo da sexy simbol gli impediva di venire allo scoperto. Il suo coming out fu tormentato ma doveroso nei confronti dei suoi ammiratori. A lui si perdonava tutto, era George Michael, morto il giorno di Natale, come fosse una premonizione cantata in giovane età.