La magica festa natalizia
di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
La Sicilia è l’isola più grande del Mediterraneo, per superficie e popolazione, luogo in cui la storia, sino ai giorni nostri, è rivissuta attraverso i segni di antichi popoli giunti sull’isola per offrire la loro cultura millenaria. Terra dominata dai greci, romani, ostrogoti, bizantini, musulmani, francesi e spagnoli, fino all’annessione al Regno d’Italia nel 1860.
Come ogni anno, per le vie barocche dell’isola, si respira il Natale delle vecchie tradizioni, rispolverando le luminarie artistiche, i mercatini natalizi e gli antichi lavori artigianali, sotto lo scenario elegante e cromatico dell’arte del XVII secolo, il barocco.
È un’arte che riflette la storia sociale dell’isola dallo stile riccamente decorato, espressione artistica spirituale o religiosa, e dalla sontuosità dei colori chiari e scuri delle diverse opere attrattive delle città, come il barocco catanese in bianco e nero, le cui origini risalgono al 1693. Il nero richiama il colore della lava, perché la città fu sepolta sette volte dalla massa lavica dalle catastrofiche eruzioni dell’Etna, mentre il bianco, la pietra calcarea chiara, è la purezza come forma di rinascita. La Sicilia è anche Taormina, la perla dello Jonio, è Palermo, o Palemmu, secondo la pronuncia del suo dialetto. La Sicilia è anche Siracusa con il suo antico Teatro costruito in memoria di Eschilo. Ogni città e paese del territorio sono l’emblema di un popolo che ha sempre lottato per ottenere i propri diritti, terra martoriata dai tanti omicidi di Cosa nostra. La Sicilia è da sempre, cinematograficamente parlando, lo scenario perfetto per realizzare film di mafia, come ci ricordano lungometraggi di successo diretti dai registi americani, vedi “Il padrino” di Francis Ford Coppola. Luogo in cui si uccide per il proprio onore e nel nome del padre. Il territorio siciliano non è solo mafia. È storia, è arte, è onestà, è cucina popolare. La tavola dai dolci tipici che nessuno riesce a uguagliare, per bontà e per gli ingredienti del luogo. In Sicilia la gente non cammina con una pistola sotto la giacca. I ragazzi studiano e si laureano, magari scappando via da questo Paese come cervelli in fuga, oppure si trasferiscono di città per insegnare ai ragazzi del nord Italia. La Sicilia accoglie i suoi ospiti come fossero figli d’accudire, perché è sempre Natale.