E oramai ci abbiam fatto l’abitudine a questo termine che viene sempre più utilizzato, che fa sempre meno scalpore e vien definito in tutti i modi possibili, cercando generalmente di addolcirne il significato. Tradire, tradimento, tradito, traditore, per quanto lo si voglia far sembrare normale ed indolore è a dir poco nullo lo sforzo per renderlo tale; la situazione spesso attribuita è quella tipica di un qualcuno di troppo fra le lenzuola, che si impegna amorevolmente o meno a donare e farsi donare momenti indimenticabili, soprattutto se poi son compresi i finali a sorpresa, di quel qualcuno che invece non dovrebbe esser di troppo, che improvvisamente scopre invece di esserlo in modo forse non proprio signorile! E a quel punto cosa fare? fingere ancora che sia normale o aver voglia di precisare qualcosa? si giunge sempre al peggio per far comprendere quanto una situazione possa essere causa di dolore, come se il tradimento fosse solo e soltanto cogliere sul fatto due persone, delle quali una la si ama, che semplicemente sta amando qualcun altro esattamente li, dove amava anche te; in realtà il concetto è molto più vasto purtroppo e comprende tante sfumature, altro che cinquanta! Il dolore sorge non tanto per l’atto in sé, quanto per il concetto, il significato, il solo averci pensato, perché fondamentalmente il tradimento nasce in questo modo, come tutte le altre azioni, da un’idea ed è così che tutto ha inizio. La condizione spiacevole del vedere in scena un tradimento non è altro che la conclusione di un qualcosa che ha avuto origine molto prima, in modo più intrinseco, silenzioso e vigliaccamente consapevole. Ci son mille modi per tradire e nessuno né è esonerato: amici, parenti, partner, e chiunque abbia la sfortuna di trovarsi nel mezzo, tradire non necessariamente fisicamente, ma mentalmente, internamente, con tutto se stessi, chi sa poi per quale assurdo motivo! Sembra essere una sfida e la vittoria, sempre se di vittoria si possa parlare, spetta al grande ideatore di quel segreto non detto al diretto interessato, che ne aveva tutto il diritto. Il tradimento nasce in quel preciso momento in cui si decide di non dire, di non affrontare, di scappare e non essere capaci di conseguenze. Il traditore è colui che dà per scontato, che pensa di non aver mai la sfortuna di venir fuori, cercando di nascondersi ogni volta, prendendosi gioco dell’amore di altri. Perché calpestare i sentimenti sembra non poter essere considerato un reato, dopotutto non viene condannato neanche il danno evidente, fisico, figuriamoci qualcosa che è sempre troppo relativo e nascosto. Prendiamoli a calci i sentimenti degli altri, tanto poi basta un ” non era mio intento” per scusare assurdamente tutto, giusto? i ruoli si distinguono nettamente, il traditore è il gran vincente, il tradito è il grande vinto, il quale sembra doversi vergognare per un atto non commesso, accusato di esser stato troppo ingenuo, credulone, incapace di comprendere, di scoprire; la luce da grande amatore, mozzafiato detentore di segreti spetta al vincitore che, attira a tratti quasi ammirazione perché è riuscito a giocare, e sporcare qualcosa che non meritava neanche di sfiorare. Non è mai sbagliato chi gioca, ma chi invece di giocare non ha voglia, amare è fuori moda, rispettare è fuori moda, credere lo è. E se invece si volesse far passare per errato qualcosa che non lo è? E’ sbagliato credere e fidarsi o ricambiare quella fiducia ottenuta con un comportamento disumano? e come pretendere di nuovo amore da chi è stato sporcato? Bisognerebbe, come spesso si consiglia, riflettere! Evitate di avvicinarvi se non avete il coraggio di donare onestamente. Non entrate nella vita di qualcuno con scarpe sporche, soprattutto nella vita di chi, per entrare nella vostra, quelle scarpe le toglie per evitare di far perfino rumore!
(Morena De Luca)