I sociologi definiscono la famiglia come l’insieme di due o più individui, legati alla nascita o da un vincolo sociale, che condividono risorse, mantengono forti legami affettivi e si prendono cura delle persone a loro carico. La famiglia è un’istituzione sociale fondamentale che si basa su vincoli di sangue (parentela) e vincoli sociali (unioni civili, matrimonio, convivenza e adozione), varia da cultura a cultura ed il proprio significato viene ridefinito nei diversi contesti storici. Osservando tale istituzione dalla prospettiva funzionalista è possibile constatare che essa deve contribuire, come tutte le altre istituzioni sociali, al mantenimento della solidità sociale, e per assolvere a questa funzione, secondo T.Parsons, la famiglia deve possedere una determinata struttura interna che suddivida il ruolo strumentale dell’uomo, il quale deve provvedere al mantenimento della famiglia e il ruolo espressivo della donna, la quale deve occuparsi di tutte le attività di cura e gestione del contesto domestico; ed è proprio questa “collaborazione” fra uomo e donna a identificare le funzioni positive che dovrebbero essere svolte da qualsiasi insieme di individui, con le caratteristiche sopra citate, che desideri essere chiamato con il nome di Famiglia. Tali funzioni positive riguardano: L’aiuto materiale, il quale consiste nei membri della famiglia che si aiutano reciprocamente dividendo risorse e lavorando per procurarsi i beni di prima necessità, nel caso di uomini, contribuire al benessere della famiglia, nel caso di donne; Cura delle persone a proprio carico: poiché in ogni famiglia ci si prende cura dei membri che la costituiscono, soprattutto di bambini e anziani. Ai primi vengono insegnate le competenze di base e i valori e credenze della propria cultura, mentre i secondi vengono accuditi e ciò sempre più frequentemente al giorno d’oggi, poiché grazie al progresso scientifico sempre più persone vivono a lungo e arrivano a sperimentare disabilità fisiche e mentali; Il conforto psicologico, troppo spesso sottovalutato e rimpiazzato dalle necessità materiali, che al contrario dovrebbe essere la prima certezza all’interno di ogni nucleo famigliare. L’amore dovrebbe avere un ruolo di primaria importanza e i membri della famiglia dovrebbero assistersi reciprocamente per impegno affettivo e per senso di responsabilità; ed infine la regolamentazione sessuale, la quale consiste nell’indicare le norme culturali che indicano quali relazioni sessuali sono socialmente accettate. Ma se in linea generale in una “famiglia tipo” si dovrebbero riscontrare tali caratteristiche, analizzando le famiglie del XXI secolo quanto e cosa è cambiato o rimasto invariato? Le famiglie d’oggi, rispecchiano fedelmente un concetto, che al di la delle definizioni, resti comunque pulito e significativo positivamente nella vita di ognuno? sempre attenendoci alla sociologia è possibile rilevare diversi ed importanti cambiamenti che inevitabilmente hanno portato ad una variazione totale del concetto che si ha di famiglia. Esse sono sempre più piccole, poiché nella società industrializzata famiglia numerosa equivale a più bocche da sfamare a fronte però di un ritorno economico molto ridotto, per questo si è giunti anche ad un utilizzo sempre più frequente della contraccezione che non lascia via di scampo; le donne si sposano sempre più tardi per continuare gli studi, ottenere successo in ambito lavorativo e finalmente sfatare il grande mito della donna che deve restare a casa, rinunciare alla propria soddisfazione personale, senza aver voce in capitolo nelle proprie scelte di vita per prendersi cura della famiglia e dell’ambiente domestico. Tale ritardo nel matrimonio contribuisce quindi notevolmente alla riduzione delle famiglie anche e forse soprattutto, per l’orologio biologico della donna che non ha “tempi illimitati” come quello dell’uomo; le persone restano sposate meno tempo rispetto al passato e questo è dovuto a diversi fattori che hanno contribuito notevolmente a tale cambiamento come: un’intolleranza generale nei confronti dell’altro che sembra ostacolare qualsiasi possibilità di comprensione, una classifica di priorità che non vede più al primo posto l’unione ed il sentimento, ma una netta prevalenza di beni materiali, la mancanza dei quali interferisce notevolmente sui rapporti un tempo più stabili e certi e la possibilità di divorzio che ha portato alla luce tante situazioni che in precedenza venivano sepolte fra le mura di casa. Inoltre l’arrivo di una tecnologia sfrontata ha rivoluzionato la definizione di coppia, utilizzando un’apertura mentale non sempre degna di impersonare un’accezione positiva, ma molto spesso protagonista delle più disparate situazioni che non avendo più confini sfociano in oscenità. La famiglia del XXI secolo generalmente si distacca notevolmente dal concetto espresso in passato ed anche dalle linee generali che la definiscono; caratterizzata da un individualismo ossessivo, o meglio identificabile come egoismo, che sembra essere purtroppo la linea guida di molti nuclei famigliari che a volte vantano un’emancipazione confusa con perdita di valori, ma la famiglia è ben altro: amore, rispetto, unione, aiuto, conforto e anche sacrificio, non inteso per forza in modo estremamente negativo, ma contenente quello sforzo necessario da parte di tutti i membri per far si che il grande progetto costruito resti in piedi, forte ed indistruttibile!
(Morena De Luca)