Editoriale – E’ sicuramente utile parlare di violenza e soprattutto di difendere la donna da ogni tipo di maltrattamento ed umiliazione. Ma certo una giornata celebrativa serve a sensibilizzare e porre l’attenzione ma non di certo risolve il problema. Quindi il senso civico, ma soprattutto il rispetto degli uomini e tra uomini dovrebbe essere un valore portante della vita di ognuno, una sorta di articolo uno della costituzione di ogni individuo vivente. Eppure non è così, la assenza di sensibilità accompagnata dal delirio di onnipotenza e dalla mancata consapevolezza che i propri errori comporteranno poi delle reazioni, porta alla violenza, alla sopraffazione. Ma anche l’aggressività quotidiana è una forma di violenza, forse non fisica ma mentale, verbale ed emotiva. Quindi già da quando ci si alza, sarebbe il caso di predisporsi a trascorrere una giornata proficua, pur se gravata da problemi, rispettando gli altri trattandoli bene. Un format che dovrebbe iniziare dalla famiglia, luogo in cui i fenomeni violenti invece vanno per la maggiore. Questo per la assenza del filo conduttore, dei valori che le generazioni passate, seppure nella loro semplice ignoranza erano comunque in grado di trasmettere. La supponenza, la perfidia, oggi sono il vero male della società accompagnata dai soprusi che si consumano nell’interno delle mura domestiche, troppo spesso senza alcuna conseguenza per chi ne è l’autore, e con danno fisico e morale per chi subisce suo malgrado. La verità vera è che ci riempiamo la bocca nel voler contrastare il fenomeno dilagante, poi però oggettivamente i cittadini che cosa possono fare? La prima cosa è interrogarsi con la propria coscienza e se a posto, concentrarsi sul porre attenzione al rispetto umano già dal buongiorno mattutino che si rivolge al primo familiare che si incontra. Non è colpa degli altri se abbiamo dormito e ci siamo dovuti svegliare ed alzare. E’ la vita. La violenza nasce dal fatto che l’uomo è portato a sopraffare a dominare utilizzando la forza, la cattiveria che è insita nel cuore di alcune fasce di persone, e che talvolta si esprime in malo modo. E qui entra in ballo la legge, la normativa, gli assistenti sociali eccetera eccetera, una filiera che sembra essere la panacea di tutti i mali, ma che troppo spesso invece non è in grado di risolvere il problema che affligge molte famiglie. E quindi no sicuro alla violenza contro le donne, ma anche contro i bambini, contro gli anziani, contro gli animali, contro l’essere umano, che su questo tema è nel contempo è esecutore e vittima. @direttore