Lo scatto che ritrae John Vitale a cavalcioni sul cavallo, e frutto di una sua partecipazione al progetto Tank Lady Donne per il sociale presentato alla Mostra d’Oltremare a Fuorigrotta, ha suscitato una grande attenzione su vari fronti. Il progetto che tende a sensibilizzare l’attenzione sul ruolo della donna che da soccombente diventa dominatrice dell’ uomo ha colto nel segno, sia per il messaggio sociale (motivo della partecipazione di John), e sia per la particolare ed apprezzato appeal dei modelli ritratti.
tra i dodici scatti qui vediamo la modella Lisa Buonfanti che porta in trofeo il modello John Vitale, legato e a cavalcioni sul cavallo. E così all’improvviso l’uomo forte, determinato, quello con la barba scura e con l’appeal ed il fascino del dominatore diventa dominato dalla donna. Una sottomissione ideale, immaginaria che però ha lasciato spazio alla legittima fantasia.
L’ESERCIZIO DEL DUBBIO – Del resto John nella sua autenticità ed in tutte le sue forme riesce a catturare l’attenzione, e questo scatto ha generato dunque l’esercizio del dubbio. Ma come era vestito John nella foto? oppure era parzialmente vestito. Canotta nera, e scarpe nere sono certe, ma il resto? In apparenza potrebbe non poter cambiare nulla. Ma invece sì, il dubbio comporta un approfondimento sostanziale e che può rendere una dominazione con conseguente sottomissione ancorpiù forte, intensa nel sex appeal. Già così il guerriero è sottomesso alla donna, che con portamento ed il suo duepezzi lo porta in trofeo, quasi come un toreador riesce ad uccidere il toro dopo averlo preso per le corna. Il personaggio John Vitale è mite, sempre se stesso ed il fascino del dubbio sulla sua nudità aleggia forte, come il vento che probabilmente gli ha accarezzato le sue intime nudità lasciate in balia degli eventi ed in bella mostra.
Se John fosse vestito, la dominazione subisce il suo fascino ed aumenta già di per se in relazione al capo indossato, se tuta nera, se jeans, o pantaloncini corti, e la dominazione aumenta anche in base a come sia messo l’indumento. Se lascia intravedere il taglio della nudità perfetta, lasciata coperta ma in balia degli eventi, il sex appeal è destinato ad immaginare se sotto al pantaloncino vi sia l’intimo a proteggere la natura dell’uomo. Oppure il dubbio insinua nella mente di chi immagina il modello completamente nudo. La dominazione totale della donna che rende il guerriero inoffensivo, lo lega e lo porta spavalda come trofeo lasciando le sue nudità al vento. Il dubbio è legittimo, ed entra nell’immaginario che tende a catturare la mente, la fantasia e l’appeal erotico. Se così fosse, il corpo scultoreo, curato, allenato e che sprigiona il massimo della mascolinità in perfetta armonia con chi lo rappresenta, è lasciato apprezzare, ed in balia degli sguardi che se lontani cercherebbero di scrutare ancora di più l’inviolabilità dell’uomo. Chi immagina di voler essere l’aria, il vento che durante il percorso soffia dolcemente nella parte più intima, quella che custodisce segreti, e che sprigiona una nota di piacere. Un vento che si fonde unitamente al profumo custodito che evapora insieme alla dominazione dell’uomo. Il calore del contatto del sesso maschile con il pelo forte del cavallo, le due potenze unite e protette, ma con l’esposizione della nudità perfetta, in apparenza inviolabile, e che sembra essere una scultura, come un bronzo di Riace. Quella nudità lasciata in balia di se stessa, che la si può apprezzare, vedere, e che si vorrebbe toccare e anche sfiorare, è l’emblema della totale sottomissione dell’uomo, reso così indifeso dalla donna che fa dell’intimità dell’uomo la sua preda. L’uomo che prende la donna, e preso dalla donna, che resiste alla tentazione del piacere facendo prevalere il suo ruolo di prevaricatrice che sono solo rinuncia all’uomo, ma espone anche le sue nudità in balia degli eventi e delle fantasie. Dominazione, sottomissione, fascino, sex appeal, e fantasie si fondono in questo scatto per un mix che rende John sempre piu’ forte, anche nel sapersi immedesimare nella apparente debolezza.
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