“Da qui, dalle macerie di Camerino e da tutti i comuni coinvolti, nel rispetto dei ruoli, chiediamo al Parlamento di fare il più velocemente possibile nell’approvazione del decreto legge che abbiamo predisposto per il terremoto, perché ci sono risorse, ci sono poteri, ci sono strutture per poterci mettere a lavorare. Ovviamente allargheremo il contenuto del decreto alla nuova drammatica vicenda di ieri” (26 ottobre). Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi, nel corso della visita alle comunità colpite dal sisma di ieri.
“Ricostruiremo tutto fino in fondo” ha detto Vasco Errani, commissario per la ricostruzione, durante un sopralluogo nelle aree colpite dalle nuove forti scosse di terremoto. “Stiamo lavorando con i sindaci. Il primo obiettivo, dopo le due terribili scosse, è quello di dare piena assistenza alla popolazione. La prima scelta è assisterle negli alberghi o con il contributo di autonoma sistemazione, per evitare che dormano in macchina. Per il resto con i sindaci costruiremo il percorso di ricostruzione e assicuriamo che ricostruiremo tutto”.
“Le cose non sono semplici, la chiave non è il comando dall’alto ma la comunità, per trovare lo spirito giusto per reagire. Adesso – ha aggiunto – abbiamo bisogno del senso della comunità’ delle persone per riuscire a passare questo momento difficile e per questo abbiamo pensato di metterli tutti insieme negli alberghi e poi passeremo ad altre azioni”.
“E’ stata – ha affermato il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli dopo l’incontro con il premier Matteo Renzi in visita nell’area colpita dal terremoto – Una importante giornata passata a visitare i Comuni danneggiati dalle ultime scosse del sisma. Si è riavvolto il nastro e siamo di nuovo tornati a due mesi fa, alla fase dell’emergenza e alla necessità di dare una casa alle persone per questa notte.
D’altra parte la visita del premier, oggi, nel nostro territorio – ha proseguito Ceriscioli – è la conferma dell’impegno già assicurato attraverso il decreto del Consiglio dei Ministri che verrà esteso rispetto al nuovo stato delle cose e all’opportunità, già intravista, di una seconda fase in grado di dare tutti quegli strumenti che servono alla ricostruzione. Sta a noi ora gestire di nuovo al meglio l’emergenza. In questo caso si avvicina l’inverno quindi eviteremo le tende a favore di sistemazioni provvisorie (alberghi e altre strutture di accoglienza) per poi rimettere in moto tutta quella macchina che con le casette prefabbricate dà la possibilità di rimanere sul posto. Inoltre grazie al decreto approvato iniziano ad arrivare i primi adempimenti che ci permetteranno di rispondere a chi ha già un certificato e può finalmente far partire la macchina della ricostruzione. C’è veramente tanto da fare e lo faremo insieme, con il Governo vicino. Il decreto rimane con l’impianto originale, solido fatto di trasparenza e risorse per ricostruire case ed economia, ma come assicurato da Renzi, si terrà conto della mutata situazione in seguito alle scosse di ieri: i provvedimenti – ha concluso il Presidente delle Marche – saranno estesi ai Comuni più colpiti e all’ Università che può chiedere strumenti ad hoc per il suo rilancio”.
“I nuovi eventi sismici che ancora oggi (27 ottobre, ndr) proseguono, hanno inferto un duro colpo alla nostra regione, ed alla Valnerina in particolare. Siamo tornati praticamente in piena emergenza”, ha ribadito la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che sta visitando tutti i centri della Valnerina colpiti da questo nuovo terremoto. Marini, accompagnata tra gli altri dai sindaci di Norcia e Preci, Nicola Alemanno e Pietro Bellini, ha anche incontrato moltissimi cittadini, donne e uomini della protezione civile, vigili del fuoco e le forze dell’ordine che stanno operando ininterrottamente in tutta la zona interessata dal sisma. “Purtroppo – aggiunge la presidente – siamo tornati in una fase di assoluta emergenza, e per di più con un livello di danneggiamento ancor più ampio e diffuso. Quindi, dobbiamo ora ricominciare daccapo, pensando prima di tutto all’assistenza alle persone ed alla loro sicurezza, cercando soluzioni nel breve e medio periodo che siano le più confortevoli possibile”. Per la presidente dell’Umbria, dunque, questa nuova crisi sismica ha rappresentato “un duro colpo, proprio nel momento in cui stavamo per uscire dall’emergenza per avviarci alla fase della ricostruzione. Tema che avremmo dovuto affrontare in un incontro che avevamo programmato proprio per queste ore con il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, mentre adesso dovremo occuparci di come gestire questa nuova e più grave e difficile emergenza, anche a causa di una condizione climatica ben più problematica in queste aree di montagna”. “Questo terremoto – evidenzia ancora Marini – ha anche colpito duramente tutto il nostro patrimonio artistico e religioso, con danni ingentissimi ai simboli della storia dell’arte e dell’architettura di questa terra. Ciò impone che vengano adottate misure ben più efficaci, che consentano interventi di tutela di questo straordinario patrimonio che siano più spediti ed in grado di poter preservare al meglio questa inestimabile ricchezza”.
“In Abruzzo al momento non risultano segnalazioni di danni. Stiamo continuando a verificare e monitorare”, lo scrive su Facebook il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, mentre in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, comunica che “dopo le violente scosse, sono sempre rimasto in contatto con i vertici della Protezione Civile Regionale. Nelle aree già colpite dal terremoto del 24 agosto la situazione è costantemente monitorata e le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco e i volontari della Protezione Civile da subito si sono accertati delle condizioni fisiche e psicologiche della popolazione, gia’ duramente provata dai tragici eventi di fine estate. I Centri Operativi Intercomunali della Regione Lazio hanno coordinato tutta la notte le forze in campo. Si registrano alcuni crolli, in particolare è venuto giù l’ultimo edificio rimasto in piedi nella zona rossa di Amatrice oltre a un’abitazione a Cossito che ha interrotto la viabilita’ sulla Strada provinciale 20. Anche in questo caso la Protezione Civile sta già provvedendo a rimuovere tutti i blocchi per consentire il ripristino della circolazione. Ad ora comunque non risultano ne’ decessi, ne’ feriti”.
Immediata la solidarietà delle altre Regioni.
Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti e l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, annuncia che In base alle richieste del Dipartimento Nazionale di Protezione civile “offriremo il nostro aiuto concreto, in particolare stiamo valutando di offrire il nostro supporto attraverso l’invio di moduli abitativi e di servizi che possono ospitare circa 250 persone”.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore alla protezione civile Paola Gazzolo, si dicono “pronti a fare tutto ciò che serve, anche questa volta non lasceremo sole le persone e i territori colpiti, siamo appena tornati da Montegallo e adesso ripartiamo”. E Partita’ alle 14 da Rimini, con prima destinazione Foligno, in provincia di Perugia, la colonna mobile dell’Emilia-Romagna impegnata a fornire assistenza nei luoghi nuovamente colpiti dal terremoto di ieri. Da lì il dipartimento nazionale di Protezione civile indicherà una precisa destinazione da raggiungere, tra quelle interessate dal sisma. Saranno 95 i volontari emiliano-romagnoli da subito disponibili per le attività di primo soccorso. In campo 8 autoarticolati, 5 camion gru e altri 6 mezzi attrezzati con tende, bagni, letti per 250 persone e una cucina capace di fornire 300 pasti a turno. Operativo anche un punto di assistenza sanitaria, con 2 ambulanze, 3 operatori del 118 e 6 volontari di Croce Rossa e Anpas.