La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, è intervenuta a Bruxelles al dibattito ospitato nell’ambito della sessione ordinaria del Comitato delle Regioni d’Europa, e introdotto dalla presidente della Commissione affari costituzionali del Parlamento Europeo, Danuta Hübner. Tema del confronto tra i rappresentati delle Regioni e delle autorità municipali europee “una riflessione sul presente e sul futuro dell’Unione”.
E’ il momento di “Tornare ad essere visionari e al tempo stesso concreti: è questa la sfida che dobbiamo lanciare, dal basso, per ricostruire la fiducia nell’Unione da parte dei cittadini e farli tornare ad essere protagonisti per la ricostruzione di questo progetto di Europa comune” e, per la presidente Marini, piu’ che di fronte ad una crisi delle istituzioni europee, “siamo di fronte ad una crisi della democrazia, dove i cittadini europei sono impauriti per le sfide della globalità, per una condizione sociale sempre più difficile, per la mancanza di lavoro”.
“Noi, rappresentai delle Regioni e delle municipalità di tutta Europa, per la nostra maggiore vicinanza ai problemi dei cittadini, alle loro ansie ed alle loro paure, possiamo e vogliamo essere il collante per ridare forza e vigore a quel progetto dei padri costituenti dell’Europa. Quell’Europa della pace, della convivenza, del benessere sociale ed economico diffuso”. Un obiettivo ambizioso risetto al quale , secondo Marini, non basterebbe nemmeno una riforma istituzionale: “Dobbiamo ricreare un senso di appartenenza al progetto europeo che riparta dal basso. Ogni cittadino deve sentirsi parte di un’identità più larga in cui è parte attiva per un futuro in cui crede”. Quindi la presidente Marini ha voluto citare l’industriale italiano Enzo Ferrari che di sé e del suo essere imprenditore amava dire “non sono mai stato né progettista né calcolatore. Sono sempre stato un agitatore di uomini e di talenti. Sono i sogni a far vivere l’uomo”. Probabilmente, ha proseguito Marini, molti degli operai forse non potranno mai permettersi l’acquisto di una Ferrari, “ma non per questo non si sentono, con fierezza, di appartenere a quel progetto”. Infine, rivolgendosi direttamente alla presidente della Commissione affari istituzionali del Parlamento Hübner, Marini ha voluto ribadire come il Comitato delle Regioni d’Europa non rappresenta uno dei tanti soggetti con i quali interloquire, “ma, appunto perché organismo di rappresentanza delle comunità regionali e locali di tutta Europa, esso è un anello prezioso per un irrinunciabile lavoro comune di tutte le istituzioni per la ricostruzione della fiducia tra i nostri cittadini verso l’Europa”.
Alla 119esima sessione plenaria del Comitato delle regioni ha preso anche il presidente della Provincia, Arno Kompatscher. “Alla luce della Brexit e delle crescenti tendenze all’isolazionismo – ha spiegato Kompatscher – il Comitato delle Regioni sostiene il punto di vista espresso dalla Hubner, secondo cui proprio le regioni, grazie alla loro collaborazione e al loro lavoro di rete, possono contribuire a rendere l’Europa più unita”. Fra i tanti temi economici e finanziari trattati, il comitato ha concordato una proposta comune che possa semplificare i fondi strutturali e di investimento, poi è stato il turno delle questioni legate ai diritti sociali e alla politica europea di vicinato. “Un altro passaggio chiave – ha sottolineato il presidente altoatesino – è quello legato alle tematiche ambientali, in maniera particolare per quanto riguarda l’attuazione delle direttive contenute nell’accordo di Parigi, che verranno discusse a breve nella conferenza mondiale sul clima di Marrakech e il rafforzamento delle produzioni locali in un’ottica di sostenibilità” (cfr.l’intervento del presidente Pigliaru nell’articolo precedente). Ci si è infine concentrati sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione – ha concluso il presidente altoatesino – e sul piano d’azione 2016-2020 per l’eGovernment che vede la Provincia di Bolzano impegnata in un progetto di profonda modernizzazione”.