Il potere d’acquisto nel secondo trimestre 2016 è aumentato dell’1,1% sul trimestre precedente e del 2,9% su base annua
Migliora nel nostro Paese il rapporto deficit/Pil, il potere di acquisto e la propensione al risparmio, ma la crescita economica è ancora instabile. Lo rileva l’Istat. Si evidenziano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell’industria (-0,6%) e positivi per servizi (+0,2%) e agricoltura (+0,5%). La crescita è aiutata dall’andamento dei prezzi, ma sale anche il reddito disponibile,
Il rapporto tra deficit e Pil nel secondo trimestre 2016 è stato 0,2%, “in miglioramento” di 0,7 punti su base annua. E’ il livello più basso dal secondo trimestre 2007.
Aumenta invece del 2,9% su base annua il potere d’ acquisto delle famiglie (+1,1% sul primo trimestre), ed il dato tendenziale è il migliore dal secondo trimestre 2007. In aumento anche la propensione al risparmio, il valore più alto dal 2010, con una crescita maggiore del reddito disponibile rispetto alla spesa per i consumi finale (1,3% contro 0,2%).
Aumenta invece del 2,9% su base annua il potere d’ acquisto delle famiglie (+1,1% sul primo trimestre), ed il dato tendenziale è il migliore dal secondo trimestre 2007. In aumento anche la propensione al risparmio, il valore più alto dal 2010, con una crescita maggiore del reddito disponibile rispetto alla spesa per i consumi finale (1,3% contro 0,2%).
Pertanto nel secondo trimestre del 2016 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010 è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% nei confronti del secondo trimestre del 2015.
L’Istat registra anche nel secondo trimestre una riduzione della pressione fiscale di 0,4 punti rispetto allo stesso periodo 2015, ora è al 42,3%.
Sempre l’Istat evidenzia che a settembre 2016 l’Italia esce dalla deflazione con un aumento dei prezzi al consumo dello 0,1% rispetto a settembre 2015. Su base mensile, invece, c’è una diminuzione dello 0,2%. Si tratta comunque di dati provvisori e del primo aumento “dopo sette mesi consecutivi di diminuzioni tendenziali”.
Frenano invece i prezzi del ‘carrello della spesa’, a -0,1% mensile ed invariati sul 2015, dopo il +0,6% di agosto. Il tasso di disoccupazione resta invariato ad agosto all’11,4%, ma in calo dello 0,4% per i giovani fra 15 e 24 anni, al 38,8%. ‘Dinamiche positive’ si registrano anche per il lavoro femminile e l’occupazione degli over-50.