Renzi: stiamo gestendo con atteggiamento serio la ricostruzione, senza promesse e senza show
Roma – Nel decreto che il governo varerà ai primi di ottobre saranno previste “per la ricostruzione nelle zone terremotate anche forme di consultazione e coinvolgimento delle popolazioni locali”, ad annunciarlo nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi è il Commissario alla ricostruzione, Vasco Errani. Una forma di coinvolgimento, ha spiegato Errani, che segue la filosofia in base alla quale “un sistema di governo lavora in modo integrato ed insieme”.
In ogni caso “Non deportiamo e non deporteremo le persone. Nessuna scadenza perentoria, dobbiamo aiutare le persone ad elaborare il danno e la paura di un terremoto del genere” e “Chiediamo aiuto in questo senso anche alla comunicazione – ha sottolineato Errani -, i sindaci già stanno facendo un lavoro straordinario di aiuto e sostegno”.
“I presidenti delle Regioni interessati saranno i vicecommissari alla ricostruzione e gli uffici per la ricostruzione saranno composti da Comuni e Regioni. La collaborazione istituzionale è fondamentale”. “Legalità” e “trasparenza”, saranno queste, secondo il commissario straordinario Vasco Errani, le parole chiave della ricostruzione nelle zone colpite dal sisma del 24 agosto. Errani ha parlato della necessità di seguire pratiche innovative, “modello Expo”, e di “collaborazione rafforzata con l’Anac”, l’autorità nazionale anticorruzione, di “liste di merito per le imprese”, di “controlli anti infiltrazioni” criminali. “Le stazioni appaltanti – ha spiegato Errani – saranno le 4 regioni coinvolte, mentre la stazione di committenza sarà unica”.
Appena possibile, sarà poi varato un open data, “a disposizione di tutti, cittadini in primis, per verificare e controllare tutte le tappe della ricostruzione”. Anche le donazioni di privati (“con gli sms siamo a 11 milioni”), associazioni ed imprese saranno ‘tracciate’: indicheremo quanti soldi vengono spesi, per quale singola opera e il giorno in cui ogni singola opera comincerà”.
“Dobbiamo uscire dalla logica emergenziale e programmare la qualità e la bellezza dei luoghi”, ha concluso.
Il Presiedente del consiglio sollecitato dai giornalisti (nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi con il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio) su una possibile stima dei danni del terremoto ha detto che “come minimo nelle aree interessate siamo sui 4 miliardi ma è un’analisi che dovrà essere verificata”. Il sisma “ha colpito non solo i luoghi in cui ci sono state le vittime ma ha creato tante lesioni, in particolare nelle Marche c’è una lesione profonda per molte comunità”. Ma “Ai cittadini di Accumoli, Amatrice e Arquata dico: non vi lasceremo soli e continuremo a lavorare con voi giorno e notte. La ricostruzione è un fatto di nobiltà e
dignità per tutto il Paese”. “Stiamo gestendo con un atteggiamento molto serio la ricostruzione, senza promesse, senza show, senza effetti speciali – ha aggiunto Renzi – per una realtà molto difficile, ma che noi vogliamo ricostruire come prima e più bella di prima”.
“Il progetto legato alle aree sismiche avrà oggi una determinazione sul cratere in Consiglio dei ministri, avrà un decreto legge nel corso dei prossimi giorni, stiamo ragionando di evitare un collage di interventi per cui ci prendiamo qualche giorno in più””. Lo ha detto il presidente del Consiglio
Quanto a “Casa Italia” che è un progetto diverso pluriennale che riguarda tutto il Paese ci sarà “”un decreto del presidente del Consiglio per formalizzare la struttura di missione, che domani potrà diventare Dipartimento, guidata dal professor Azzone. E’ sostanzialmente pronto, lo firmerò entro lunedì”, 26 settembre. Il piano prevede poi “”le linee guida a cui sta lavorando il senatore Renzo Piano e poi una serie di interventi specifici e puntuali su tanti settori””. Casa Italia comporta una “rivoluzione copernicana”, un “cambio di mentalità nel modo di concepire le costruzioni, l’urbanistica”, ha spiegato.
Il ragionamento di Casa Italia è dunque più complesso, perché vuole creare un cambio di mentalità da qui a 15 anni nel modo di concepire le costruzioni, la pianificazione urbanistica, nel modo di prevenire alcuni eventi, nel modo di tenere insieme efficienza energetica, miglioramento e adeguamento sismico e innovazione ambientale”.