Quale arduo compito spetta ad ognuno, affinché la propria vita abbia un sapore diverso? Le risposte possono essere le più svariate, cercate affannosamente fra le cose più improbabili o quelle troppo facilmente intuibili. Magari perché l’uomo davvero ama complicarsi la vita o forse perché, e alle volte questa sembra la conclusione più comune, non riusciamo a guardarci intorno, ” più in là del nostro naso” . Arriviamo a partorire ragionamenti astrusi, soluzioni che hanno tutti i tratti fisionomici dei problemi. Quindi soluzioni che diventano problemi che richiedono soluzioni; non male come ragionamento no? Eppure il segreto è così ovvio! Amare se stessi, perdutamente, incondizionatamente. Troppo scontato o troppo complesso? Ignoriamo costantemente il nostro essere, umiliandolo, pensando che la felicità sia qualcosa di così astratta da poter essere soltanto desiderata e irraggiungibile. Semplicemente perché, per quanto si possa apparire infelici e insoddisfatti, fa comodo fingere di non sapere come cambiare la situazione, altrimenti poi come ci si lamenta eternamente? Rimboccarsi le maniche risulta più difficile che restare nell’ignoto. Eliminare tutto quello che non funziona, giungere dolcemente all’unica conclusione importante: ” amarmi è il primo passo per la felicità”; strada tortuosa certo, eppure tragitto magnifico e meta ancor più. Preferire se stessi prima di qualsiasi altra cosa, ” non amerò altro se non prima me stesso”, un primo comandamento personale, che seguito perfettamente, conferirà a quest’esistenza spesso amara, quel retrogusto dolce, quella certezza, forse l’unica che le cose, magari, potrebbero essere davvero diverse.
(Morena De Luca)