Roma –Il Parlamento si appresta a varare la nuova normativa per moralizzare il settore funebre. In sostanza si prevede anche una sensibile moltiplicazione dei forni crematori, ma ci saranno anche nuove caratteristiche tecniche per i feretri e l’ingresso massiccio di imprese private nella gestione dei cimiteri. La stretta sulle attività funebri che prevede vincoli più stringenti ha messo in subbuglio un pò tutto il settore. Si preannunciava da tempo, e quindi ora sta arrivando la cosiddetta “tassa sul morto”, per un importo pari a 30 euro, una specie di trattamento di fine rapporto di vita tra il trapassato ed il fisco. Solo che a pagare non sarà il decuius ma gli eredi.
Le imprese funebri piu’ piccole temono questa rivoluzione, a cui non sanno se riusciranno a farvi fronte. Le nuove caratteristiche dei feretri, infatti, impone smaltimenti dei magazzini attuali. Quindi ci si aspetta anche qualche offerta speciale. La normativa concederà un anno di tempo alle amministrazioni comunali, le quali dovranno adottare uno specifico piano regolatore che di fatto consentirà il ricorso a bandi ed appalti per la gestione cimiteriale.