Editoriale – Quindici anni sono trascorsi dal giorno in cui venne inferta una ferita al cuore dell’America e dell’umanità. Gli attentati dell’11 settembre 2001 sono stati una serie di quattro attacchi suicidi che causarono la morte di circa 3 000 persone, organizzati e realizzati da un gruppo di terroristi. Immagini vissute in diretta televisiva, terrore, stupore, incredulità e senso di impotenza. Queste le sensazioni che hanno caratterizzato uno dei periodi piu’ brutti della nostra storia recente. Quell’America forte, veniva colpita a morte sul fronte del terrorismo, quello piu’ atroce che possa esistere. Le scene delle torri gemelle non verranno mai dimenticate, lo strazio di chi era rimasto intrappolato negli uffici, le persone che si vedevano precipitare dalle finestre. Tutto in tempo reale e tanto atroce da sembrare un film, sia per la spettacolarità degli eventi che per la loro cruda drammaticità. La politica degli Stati Uniti, è stata quella della dignità, della compostezza e della voglia di reagire sin da subito. Senza però dimenticare mai l’onore e la memoria della tanta gente comune che in questa circostanza vide la fine della propria esistenza terrena.
A distanza di tanti anni le ipotesi cospirazioniste continuano a circolare sui social media. Molte sono di matrice antisemita, mentre altre riguardano la politica dell’amministrazione Bush. Per Ahmadinejad, ad esempio, la strage era stata “un pretesto” per invadere Afghanistan e Iraq. Ma gli stessi terroristi di Osama bin Laden erano intervenuti per smentirlo. Ed inoltre ci sono le teorie sul fatto che gli aerei in realtà fossero dei missili. Tante le congetture, tante le domande a cui probabilmente non arriveranno mai risposte per il popolo americano. Probabilmente nelle stanze dei poteri forti, sanno esattamente come e perchè tutto questo sia successo, avranno avuto modo di analizzare e di correggere eventualmente il tiro di tante azioni e reazioni. L’11 settembre è entrato nella storia dell’umanità, quella storia moderna dove la guerra si vive praticamente ogni giorno, in modalità diversa da quelle che abbiamo conosciuto studiando articolati libri di storia nazionale ed internazionale. E’ la guerra del terzo millennio.
Come ogni anno, nella notte dell’11 settembre, due altissime colonne di luce blu illuminano i cieli di Manhattan. È l’America che ricorda le sue vittime con le luci del Tribute in light; un’installazione artistica posizionata nei pressi del sito dove sorgeva il World Trade Center. L’opera è formata da 88 fari che, generando due colonne verticali di luce proiettate verso il cielo, simulano le Torri Gemelle.
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