di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
“The Dream of the Blue Turtles” è il primo album solista del cantante britannico Sting, dallo stile jazz nero, pubblicato nel giugno del 1985 dopo la rottura con l’ex gruppo i Police. Nello stesso anno, era il mese di novembre, dall’album sopra menzionato fu estrapolato “Russians”, un pezzo che lanciò il suo autore, in modo definitivo, nel mondo della musica internazionale, rimasto tra i migliori di sempre.
La canzone riportò il lavoro discografico di Sting tra i primi posti in classifica, tra ospitate televisive, il Festival di Sanremo del 1986 in Italia, e riconoscimenti musicali tra i più importanti, vincitore di un Grammy Awards come migliore performance.
Non mancheranno le critiche per un testo per nulla commerciale dai tratti concettuali e speculativi per una linea politica, ideologica e militare di quel periodo. Gli Stati Uniti d’America discutevano sul conflitto strategico della Guerra Fredda contro l’Unione Sovietica, gli arsenali nucleari delle due superpotenze, facevano pensare allo scoppio del Terzo Conflitto Mondiale.
Le polemiche arrivarono anche dai suoi colleghi del suo stesso mondo musicale: il cantautore Antonello Venditti, nel suo pezzo intitolato ”Rocky, Rambo e Sting”, accusò Sting di essere qualunquista, e che una canzone con quel testo, in Italia, sarebbe stata oggetto di pesanti critiche. La risposta di Sting non si fece attendere, rispondendo con toni ironici a una polemica che non portava a nulla, semmai a sottolineare il successo di una canzone, come Russians, a livello planetario.